A proposito di leggi in corso di approvazione

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A proposito di leggi in corso di approvazione

Cosa pensare di legislatori che non mettono mano, o perché non ne sono in grado o perché non vogliono, su un codice penale che a detta del Presidente nazionale magistrati “è uno spaventapasseri”, aggiungendo che “in cella vanno solo gli sciocchi”, che con queste leggi “il giudice è messo nella condizione di dover scegliere tra rispettare la legge rinunciando a fare giustizia o tentare di fare giustizia forzando la legge”? E così continua il magistrato: “A 25 anni da Mani Pulite, l’Italia è ancora più corrotta…”. In questi giorni va in aula la legge sulle Dat (‘Dichiarazioni anticipate di trattamento’, che nel frattempo sono diventate, non a caso, ‘Disposizioni anticipate di trattamento’), che riguardano la qualità dell’assistenza nel ‘fine vita’ del cittadino. A quanto si sente, la maggioranza dei parlamentari saranno già tutti pronti ad alzare la mano, secondo ordine di scuderia, magari anche senza leggerla, per approvarla così come presentata dalla Commissione, con un sacco di punti problematici molto seri, sia dal punto di vista etico che medico. Sotto il pretesto libertario e culturalmente avanzato, in nome del quale la legge viene proposta, non sarà anche questa una via per risparmiare soldi pubblici togliendoli alla sanità, visto che non si vuole tagliare privilegi, enti inutili, corruzione? Molti esperti in materia riconoscono anche in questa legge linguaggi non ben definiti con i quali si possono intendere, a seconda dell’ideologia di chi legge o del giudice che interpreta, molte cose diverse. Un solo esempio: chi definisce quando la “qualità della vita” non risponde più ai criteri per cui uno possa ancora continuare a vivere? So di non essere solo a dirlo e di essere in compagnia di gente del mestiere, ma questi purtroppo non sono nelle ‘aule legislative’.

Allora mi viene da interrogarmi: ma senatori e deputati in parte o in gran parte approvano tutto con consapevolezza, studio, competenza e valutazione etica o sono semplici ‘approvatutto’ e inconsapevoli ‘alzamano’? Dubbio ‘grosso’, lo so! Si può dire certo: li ha votati il popolo e quindi esprimono la volontà del popolo. Ritengo che in molti, troppi casi le due affermazioni non coincidano! Ma quale possibilità di vera conoscenza e scelta ha la gente, se non quella di non recarsi alle urne o votare scheda bianca o renderla in qualche modo nulla? Diversamente vota un simbolo o un capolista e poi arriva chi arriva. Per questo sta da tempo accadendo in maniera sempre crescente la rinuncia al voto, oppure un voto di protesta tanto per cambiare, senza sapere cosa faranno i nuovi eletti all’ordine di chi non sta in Parlamento e che nessuno ha eletto. Chi non vota per scelta non ha il piacere di vedere che il suo non-voto è rappresentato in parlamento dai seggi vuoti, perché tanto i seggi corrispondenti alla percentuale di chi non ha votato se li dividono gli altri. Che bello sarebbe vedere che il 35/40 per cento dei seggi di Camera e Senato rimanessero vuoti, così da fare emergere che gli altri votati non rappresentano tutto il popolo! E si taglierebbero anche del 35/40 per cento le spese partitiche e parlamentari…

Una domanda finale: tutto questo baccano partitico e parlamentare su elezioni anticipate o ritardate e sulla legge elettorale è per portare in Parlamento gente più competente e rappresentativa del popolo o è solo problema di calcoli di ‘tempestività’ di carpire il voto degli elettori, che, delusi o indottrinati dalla propaganda, ormai non sanno più ‘che pesci pigliare’? Come si può fare rinascere la fiducia ormai al limite e la speranza nel cuore della gente, e non approfittare della rassegnazione diffusa? Ce n’è tanto bisogno

+ Adriano Tessarollo

Da Nuova Scintilla n.7 – 19 febbraio 2017