Bis, su profughi e migranti, specie dall’Africa

Vescovo-Adriano-Tessarollo
Facebooktwitterpinterestmail

COMMENTANDO…

Bis, su profughi e migranti, specie dall’Africa

Nella primavera scorsa ho avuto occasione di una visita in Burundi, dove, oltre alle suore della nostra Congregazione di Chioggia, ho incontrato per qualche giorno oltre un centinaio di persone che vivono sparse in tutto il territorio del Burundi e ho dialogato a lungo con un vescovo. Conosco anche diverse persone, sia laici che preti del Congo o che operano in favore di qualche realtà in Congo. In passato sono stato in Etiopia per incontrare semplici persone che vivono sparse tra la gente semplice e povera del loro territorio. Ogni visita aveva un preciso obiettivo concreto. Parlando con la gente che vive sul posto, e rimane sul posto proprio per dare il proprio contributo alla propria gente, ho raccolto elementi particolarmente interessanti per una valutazione del grosso problema dei migranti e profughi che ‘invadono’ il nostro territorio. Possono offrire anche ad altri informazioni che rendono certamente più ‘pensosi’, di fronte a questo problema tanto attuale e preoccupante. Da tempo si parla dell’Africa come Continente del futuro, per l’importanza e il numero crescente della popolazione e per le grandi ricchezze naturali, specie di particolari minerali che interessano l’industria mondiale moderna. Tutti i ‘potenti’ del mondo stanno mettendo le mani da tempo su quelle risorse: America, Russia, Cina, Inghilterra, Canada, Germania, Francia… tanto per fare solo qualche nome fra i più grossi, per non parlare poi delle Multinazionali che hanno comunque alle spalle i poteri politici. La via più semplice per impossessarsi nascostamente di quelle ricchezze è quella di creare divisioni interne tra tribù, tra varie etnie, tra vari capi, tra Stati… e anche tra religioni, suscitando contrasti interni per coprire i propri traffici. Quante stragi, morti, persecuzioni, case e chiese bruciate! E quanti bambini e ragazzi rubati alle famiglie per far di loro bambini e giovani-soldato, avvezzi e rotti a ogni violenza. Il bello è che tutte queste potenze riescono a far credere che sono proprio gli Africani ad uccidersi tra di loro!  E nessuno ne parla, perché appena ha aperto bocca, ha non i giorni, ma le ore contate.

E foraggiando ampiamente qualche capo o gruppo etnico, lasciano la gran parte della popolazione nella più grande povertà e paura, costringendoli, ripeto, bruciando case e chiese e portando via i loro figli, a fuggire nella foresta o altrove. Sarà poi vero che tutta la gente che da là scappa è sempre ‘malavitosa’ e ‘senza voglia di lavorare’ o altro? Non potrebbe essere gente senza speranza, in quella loro situazione che non è più nelle loro mani, che tentano la speranza altrove? Certo che vi possono essere ‘approfittatori’, disperati e arrabbiati! Talvolta il papa fa sentire la sua voce (spesso sola!) perché informato direttamente da ‘persone’ del posto, cosa che provoca reazione sul ‘posto’ proprio verso i cristiani. E proprio quegli Stati che lì rubano di più e lì creano violenza e morte, facendo affari anche portando armi in cambio di quanto rubano, oppongono rifiuto a ogni accoglienza, fingono di operare per salvare, mentre sbarrano i loro confini a questi ‘esodati’ provocati da loro stessi. In questo grande imbroglio si infiltrano, ma con il consenso internazionale, i grandi trafficanti e profittatori che spogliano i fuggitivi dei loro soldi che hanno lucrato lavorando nelle miniere da dove i grandi poteri rubano oro, diamanti e altri metalli preziosi per l’industria e per i mercati. Quei soldi guadagnati li devono restituire per pagarsi le guide che li accompagnino alla costa libica o in altra parte fino all’ultima traversata. E quando giungono ‘di qua’ sono messi in condizione di perdere anche le ultime speranze, di arrabbiarsi ancora di più, anche se ciò non è mai giustificato. E i poveri governi ‘mondialmente’ deboli, come quello della nostra Italia, fanno quello che possono: subiscono, litigano al loro interno e con le opposizioni, ma non cavano un ragno dal buco. Finché non si avrà il coraggio di denunciare e ribellarsi ai grandi responsabili internazionali, che figurano come i saggi politici e registi delle sorti dell’Europa e del mondo, la migrazione non avrà fine. In realtà sono questi Stati e Multinazionali, i colonizzatori moderni che a prezzo di infinite vite umane, di disordini sociali locali, di guerre e violenze interne create ad arte per rubare ‘nascostamente’, i veri responsabili di questi esodi infiniti. Al loro paese questa gente deve tacere e fuggire per non essere messa a tacere definitivamente. Molti resteranno perplessi di quanto scritto, ma se queste voci dei poveri che lì rimangono fossero vere, cosa dovremmo dire, non contro gli immigrati e profughi ma contro altri! Loro scappano rassegnati e noi rassegnati ce li troviamo qui perché tutti gli Stati potenti, che lì sfruttano le loro ricchezze e le cui economie ‘vanno bene’, chiudono loro la porta!

Post scriptum: so che qualcuno obietta che il vescovo dovrebbe occuparsi della fede e non di politica. Anzitutto dico che in ogni numero di questo settimanale, proprio accanto a questo trafiletto che io definisco ‘scheggia’ c’è sempre un commento più ampio che riguarda la Parola di Dio, rispondendo così anche al mio dovere di ‘maestro della fede’ richiesto al vescovo. Mi chiedo poi se la giustizia e la dignità dell’uomo siano realtà lontane dalla fede o non facciano parte dell’essenza della fede stessa. Mi risparmio di citare pagine e pagine dei profeti e salmi, che tra l’altro mi hanno sempre appassionato, che con forza interrogano concretamente la Chiesa proprio su questo ambito. Per non parlare delle parole di Gesù sull’argomento.

Con questo numero il settimanale chiude per ferie, che auguro serene e fruttuose per tutti i lettori.

+ Adriano Tessarollo

Nuova Scintilla n.31 – 06 agosto 2017