Ce n’è per tutti

vescovo-adriano
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Ce n’è per tutti

La grande battaglia quotidiana, perso ogni altro valore e con l’insaziabile brama di possedere, per la quale si fa ricorso a tutti i sotterfugi, a tutti gli inganni, a tutte le violenze! E nessuno si sottrae! Bastano gli annunci quotidiani! La Parola di Dio attraverso san Paolo comanda in noi una prospettiva eterna e una attitudine di distacco verso le allettanti cose del mondo e di sviluppare una prospettiva di vita che logicamente ci porti a diminuire la dipendenza dalle cose materiali che passeranno nel nulla. È il dovere cristiano di avere una relazione genuina con Dio, la nostra sorgente di serenità, e un salutare distacco dalle cose materiali. In rapporto al guadagno, il punto di vista del credente si pone nella prospettiva di evitare le tante insidie di avidità di questa vita presente, ricordandosi che ognuno di noi è venuto in questo mondo con niente e se ne andrà lo stesso.

L’orientamento del cristiano rispetto alle cose materiali è motivato dalla genuina vita cristiana, dalla relazione di fede con Dio, dalla nuova vita a lui donata. La contentezza allora nasce dal distacco e dall’indipendenza da cose o possessioni, e si alimenta profondamente nella dipendenza da Dio; essa viene da dentro, dallo Spirito in noi, come dice san Paolo: “Non lo dico perché sia nel bisogno, poiché ho imparato ad essere contento nello stato in cui mi trovo”, “Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica” (Fil 4,11.13).

L’ossessione per procurarsi la ricchezza è un tarlo che consuma. Stranamente, il cercare i soldi molto spesso porta alla rovina piuttosto che alla ricchezza; nonostante ciò, la gente fa di tutto per appropriarsene. “L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali” (1 Tm 6,10). “Radice” contiene una importante verità. Qualsiasi cosa nella vita ha la sua sorgente nella radice e se uno vuole veramente sbarazzarsi del problema, la radice deve essere completamente sradicata. Perciò, Paolo esorta non solo a trattare il problema causato dall’avidità, ma bisogna anche estrarre la radice che produce il problema. Altrimenti la nostra vita, tutti compresi, sarà sempre esposta a schiavitù, sotterfugi, violenze, inganni, falsità: tutto perché incapaci di dominare l’insaziabile avidità di possedere, e perché non c’è alcun altro valore o ideale che la sorpassi.

+ Adriano Tessarollo