Mettetevi in politica, nella grande politica, nella Politica con la maiuscola!

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Mettetevi in politica, nella grande politica, nella Politica con la maiuscola!

Ha riletto volentieri il messaggio che il papa ha rivolto ai membri dell’Azione Cattolica riuniti in Piazza san Pietro il 30 aprile scorso per celebrare i 150 anni dalla fondazione dell’Associazione.

Di tutto il messaggio vorrei richiamare alcuni passaggi che ho visti incarnati concretamente nella figura di mio papà, che proprio oggi 8 maggio, mentre scrivo, compirebbe 118 anni, ma che è morto 30 anni fa, all’età di 89 anni meno qualche mese. L’ho visto sempre attivo nella vita parrocchiale e politica locale, rispondendo così all’impegno e alla formazione maturati nell’Azione Cattolica. Erano anni quelli in cui in cui forse era più facile vivere da “discepoli di Gesù e… come testimoni gioiosi del suo amore nel mondo”. Io lo ricordo motivato, come dice il papa, a “vivere l’incontro con il Signore” e la “vocazione alla santità” nel condividere la fede in famiglia e nella comunità e nel servire il territorio con generosità, coraggio e rettitudine, come le tante figure cresciute nell’Azione Cattolica, che il papa ha ricordato per nome. Ma il papa ha pure ricordato che la bella storia dell’Azione Cattolica che sta alle spalle deve diventare stimolo a guardare avanti per rivivere come in passato un amore grande per Gesù e per la Chiesa. “Anche oggi siete chiamati a proseguire la vostra peculiare vocazione mettendovi a servizio delle diocesi, attorno ai Vescovi – sempre -, e nelle parrocchie – sempre -, là dove la Chiesa abita in mezzo alle persone – sempre… La parrocchia è lo spazio in cui le persone possono sentirsi accolte così come sono, e possono essere accompagnate attraverso percorsi di maturazione umana e spirituale a crescere nella fede e nell’amore per il creato e per i fratelli”.

La spiritualità dell’Azione Cattolica, ha continuato il papa, si realizza “nella vocazione tipicamente laicale a una santità vissuta nel quotidiano” da dove si attinge “la forza e il coraggio per vivere la fede rimanendo lì dove siete, facendo dell’accoglienza e del dialogo lo stile con cui farvi prossimi gli uni agli altri, sperimentando la bellezza di una responsabilità condivisa”. Quanto c’è oggi proprio di questa spiritualità incarnata, dialogante, aperta! Continua papa Francesco: “Questo è vero però solo se la parrocchia non si chiude in sé stessa, se anche l’Azione Cattolica che vive in parrocchia non si chiude in sé stessa, ma aiuta la parrocchia perché rimanga in contatto con le famiglie e con la vita del popolo e non diventi una struttura prolissa separata dalla gente o un gruppo di eletti che guardano a se stessi”. C’è bisogno di una Azione Cattolica che diventi, per dirla con una espressione ancora di papa Francesco, “Passione Cattolica”. E mi piace ricordare che tra queste ‘passioni cattoliche’ il papa annovera anche la passione politica: “Sentite forte dentro di voi la responsabilità di gettare il seme buono del Vangelo nella vita del mondo, attraverso il servizio della carità, l’impegno politico, – mettetevi in politica, ma per favore nella grande politica, nella Politica con la maiuscola! – attraverso anche la passione educativa e la partecipazione al confronto culturale… Nessuno può sentirsi esonerato dalla preoccupazione per i poveri e per la giustizia sociale… Rimanete aperti alla realtà che vi circonda. Cercate senza timore il dialogo con chi vive accanto a voi, anche con chi la pensa diversamente ma come voi desidera la pace, la giustizia, la fraternità. È nel dialogo che si può progettare un futuro condiviso. È attraverso il dialogo che costruiamo la pace, prendendoci cura di tutti e dialogando con tutti”. Di questa passione ha bisogno la Politica con la P maiuscola. Essa non va lasciata ai faccendieri, a chi cura i propri affari attraverso di essa, a chi se ne serve per un predominio ideologico e culturale cui sottoporre i popoli per meglio dominarli. C’è bisogno di rettitudine, di coraggio, di onestà, di sacrificio, di preparazione, competenza e coerenza per servire l’uomo rispettandone la dignità e rispettando il creato e le sue leggi, una politica dove il ‘dio denaro e la sete di potere’ non la facciano da padroni sulla vita e sulla pelle della gente

+ Adriano Tessarollo

Nuova Scintilla n.19 – 14 maggio 2017