Passando per le calli

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Commentando… (del vescovo Adriano)

Passando per le calli

In uno dei giorni scorsi, mentre passavo per le calli della nostra città, mi è capitato di incrociare una persona, che ho salutato e a cui poi ho chiesto, come si fa normalmente: “Come va?”. La nostra conversazione, parlando di difficoltà, è andata a finire sul problema del ‘Mose’, non per critica sterile, ma perché la persona mi ha parlato delle serie difficoltà in cui si trovano molti operai che vi hanno lavorato e che non sono stati pagati e che ora sono anche senza lavoro. Ho cercato di capirne di più. Mentre sembra che siano girati tanti soldi, molti dei quali sono andati dove non dovevano andare, risulta che non siano invece ancora giunti a chi effettivamente ha fatto il lavoro, mandando naturalmente in crisi l’impresa e i suoi operai, che ora aspettano il dovuto. Naturalmente i materiali sono stati pagati con anticipi richiesti alle banche, che ora ne esigono il rientro.

Quindi c’è chi è indebitato, in attesa di essere pagato per il lavoro svolto, senza la possibilità di saldare il debito agli operai che devono attendere, e naturalmente senza lavoro! Quanto si dovrà attendere? Spero non capiti come alla nostra diocesi, che sta attendendo la soluzione giudiziale di un caso da circa 25 anni, con la prospettiva di perdere tutto, dove ci guadagnano certamente solo il ‘curatore fallimentare’ e colui che ha ‘dichiarato fallimento’ prima di onorare i suoi impegni. C’è sempre chi incamera disonestamente sulla pelle di altre persone. Due domande mi vengono spontanee. La prima riguarda l’immunità parlamentare e la non responsabilità dei giudici, cose di cui c’è stato un gran parlare in questi giorni. Certo sono problemi delicati, ma talvolta ci si aspetterebbe che non diventino motivo di copertura di effettive responsabilità, di cui invece si dovrebbe rendere conto come tutti gli altri, senza protezioni speciali. La seconda riguarda il ruolo delle Regioni. Con tutto quello che si sente a proposito di tutte le Regioni, è proprio vero che le autonomie regionali hanno favorito maggiore equità, minori sprechi e privilegi, e migliore e più oculata gestione dei soldi e dei servizi pubblici? Penso che interrogarsi e vigilare maggiormente, richiedendo trasparenza e competenza a tutti coloro che gestiscono beni e servizi pubblici, potrebbe essere uno stimolo salutare. Lo stesso dicasi anche per la Chiesa, le diocesi e le parrocchie. Scriveva Romano Guardini: “Laico o consacrato, fallito è solo l’egoista”, cioè quando l’uomo imposta la propria vita sul calcolo, l’astuzia e la violenza, allora l’esistenza diventa una prigione, e tutte le cose la soffocano, tutto si chiude in se stessi, nel proprio interesse, nella propria carriera…  (+ Adriano Tessarollo)

 

da NUOVA SCINTILLA 26 del 29 giugno 2014