Progetti diocesani: informazione

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Progetti diocesani: informazione

Da diversi anni i padri Cappuccini si sono ritirati dal Cimitero. La chiesa è proprietà del Comune. La diocesi ha provveduto a continuare il servizio quotidiano della messa e le celebrazioni in occasione della festa dei Santi e dei defunti. I locali usati dai frati invece, come risulta dalla convenzione, sono dei frati stessi ma costruiti sul territorio del Comune. È desiderio dei frati lasciare gratuitamente i locali in uso alla diocesi, per scopi caritativi. La diocesi è disposta a prestarsi per servizi caritativi ritenuti molto utili in città a Chioggia. Naturalmente i locali insistono su territorio del Comune che può acquisire il tutto, saldando il dovuto ai Cappuccini. L’amministrazione precedente, più volte sollecitata, per circa tre anni non ha dato risposta. L’attuale amministrazione sembra orientata a utilizzarli per altri servizi. Si fa come si può e con quel che c’è. Noi la disponibilità l’abbiamo offerta, ma naturalmente la decisone finale non spetta a noi.

Da anni la Casa Madonna del Divino Amore a sant’Anna, utilizzata per incontri di spiritualità per gruppi, associazioni, parrocchie, ragazzi o altro, richiedeva un forte contributo da parte della diocesi per la gestione ordinaria. Si tratta infatti di costruzione fatta negli anni ’60, con impianti ormai obsoleti, grande dispersione di calore, tutto centralizzato, in più ormai eccessivamente ampia per gli usi che si possono prevedere a servizio e non per fare profitto. Si tratta dunque di ricorrere a materiali e impianti a basso impatto ambientale e con il minimo dispendio energetico, quindi con grande vantaggio economico di gestione ed ecologico. Inoltre il progetto prevede una notevole riduzione della cubatura (circa un terzo), diminuita in altezza, quindi anche questo a minore impatto ambientale. Il costo è consistente e sarà per la diocesi un notevole impegno economico. Siamo in attesa di una delibera consiliare che permetta il via al nuovo progetto. La nuova struttura potrà prestarsi anche a servizi di utilità per la gente del territorio. Se ci dovessero essere imposti ulteriori vincoli che aumentino i costi o non permettessero l’autonomia di gestione, certo rinunceremo alla realizzazione, lasciando a futura memoria il relitto in abbandono o in attesa di alienarlo a chi vorrà investire a proprio vantaggio, o magari prestarlo per accoglienza immigrati. Spero che ci sia tutta l’attenzione necessaria da parte dei responsabili e dei consiglieri, per chi tenta di migliorare, con non poco sacrificio, i servizi possibili e una più ‘ecologica’ gestione delle strutture.

+ Adriano Tessarollo

Nuova Scintilla n.12 – 26 marzo 2017