Si riparte con la scuola

TESSAROLLO
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Si riparte con la scuola

Passando per le strade di Chioggia e negli incontri estivi dei ragazzi, spesso scherzando dico loro: “Finalmente finiscono le vacanze e così si può riprendere la Scuola”! Al che parte un coro di voci: “Nooo”!

Cari ragazzi e studenti, si dice che ‘lavorare è bello, ma è brutto faticar”. Anche nella Scuola vale la regola che vede legate assieme passione e fatica. Il punto cruciale è quale delle due abbia il sopravvento, e ciò vale sia per alunni come per insegnanti. Talvolta bisogna fare leva anche sul ‘senso del dovere’ e della responsabilità.

Certo è che se prevale il peso della fatica allora il clima prevalente è caratterizzato da sbuffi e da tendenza a fare il meno possibile; se invece prevale la passione per il sapere, l’apprendere, l’insegnare, l’educare allora tutto cambia e diventa perfino clima di gioia e di interesse. Un augurio comunque a voi, cari fanciulli, che affrontate la scuola per la prima volta, per voi ragazzi di ‘vecchia’ esperienza e per voi giovani che vi preparate ad uscire dalla vostra ‘scuola diletta’.

Un pensiero lo rivolgo anche alle famiglie e ai docenti. La passione è la forza che attrae una persona verso qualcuno o qualcosa. Per voi ciò significa essere appassionati innanzitutto dei ragazzi, sentirsi coinvolti nel medesimo progetto di crescita e maturazione dei ragazzi, con tutto ciò che questo impegno richiede per saperli motivare e coinvolgere nella passione per il conoscere, il sapere e l’apprendere. I docenti particolarmente poi sono consapevoli che occorre sapere stabilire l’approccio efficace ai ragazzi e utilizzare un buon metodo di approccio ad ogni disciplina o materia. Ormai non basta più andare a scuola, aprire il libro e ripetere o spiegare la lezione! Ci vogliono inoltre anche luoghi e strumenti adatti, ma a fare la differenza è ciò che fa la qualità degli insegnanti: la passione, l’umanità e la competenza dei docenti, tutte disposizioni d’animo e conoscenze che non si improvvisano.

Anche i docenti necessitano di una condizione vivibile per la loro missione e professione. Pensavo in questi giorni a tutto il problema delle nomine che hanno comportato o comportano un trasferimento da un estremo all’altro dello Stivale, con problemi per i rapporti con la propria famiglia, il proprio ambiente e il nuovo ambiente, con il dispendio di tempo e di energie per trasferimenti quotidiani o settimanali, per nuovi accasamenti, per separazioni temporanee dalla propria famiglia. Talvolta sembra che il problema principale sia di ordine sindacale: riuscire a conquistare un posto fisso, a qualunque condizione, in qualsiasi parte.

È questa la riforma per la buona scuola? Stabilizziamo pure i precari, ma dove e a quale prezzo per loro stessi e per gli alunni loro affidati? Magari solo per un anno finché i docenti riescono a ritornare nel loro ambiente, dove c’è la loro famiglia nuova o di origine!

Le nomine si fanno con il computer, con i punteggi, sulla base delle graduatorie di vario genere. Poi arrivano le nomine più o meno attese o gradite. Riusciranno ‘i nostri eroi’, i docenti, a svolgere il loro servizio nelle condizioni che permettano davvero di esplicitare passione, umanità e competenza? È vero, nella maggioranza dei casi ciò è possibile.

L’organizzazione statale è sempre in grado di rispondere a questo compito che vuole avocare totalmente a sé? Io insisto sull’idea che avere l’umiltà di coinvolgere anche i cittadini in questo fondamentale servizio alla cittadinanza stessa permetterebbe in molti casi di svolgere al meglio anche il servizio scolastico, assicurando continuità e scelta all’impegno dei docenti, riconoscendo loro la stessa retribuzione per poter contribuire alla migliore gestione della scuola, sempre sotto il controllo dello Stato.

Ma naturalmente c’è ancora molta strada da percorre perché certa eredità culturale e ideologica in Italia è dura a morire: ma compito dello Stato laico è reprimere o promuovere?

Comunque, buon inizio di scuola a tutti. Un augurio e una preghiera.

+ Adriano Tessarollo

Nuova Scintilla n.33 – 11 settembre 2016