commentando… Ancora sulla scuola…

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commentando… Ancora sulla scuola…

Martedì 5 maggio “Scuola, studenti e professori” erano in piazza. L’attenzione era concentrata principalmente sul problema dei docenti, della loro regolarizzazione e della preoccupazione di tutelare la loro autonomia rispetto al dirigente della Scuola. Tutti problemi certamente degni di attenzione. Ma poco si è detto dello scopo per cui esiste la Scuola: essa esiste per alunni e studenti che i genitori affidano all’Istituzione scolastica. E’ vero che la serenità dei docenti, che vedono rispettati e riconosciuti i loro diritti, è un elemento essenziale per la serenità stessa degli alunni, ma da sola non basta: ci vuole anche competenza e passione insieme a rispetto per la libertà di scelta dei genitori, che hanno il diritto di poter chiedere e scegliere il meglio per i loro figli. Questo comporta che la Scuola si preoccupi della qualità dell’offerta formativa, della qualità dei docenti e del loro insegnamento, dell’indirizzo educativo, ecc…

Rimane sempre (ormai qui in Europa solo in Italia e in Grecia) la pregiudiziale ideologica e vecchia che scuola pubblica coincida con scuola statale. La nostra legislazione, ancora dai più ignorata, dice già che la scuola pubblica è sia la statale che la paritaria: vedi legge 62/2000, a firma del ministro Istruzione pubblica Luigi Berlinguer. Lo Stato ha il dovere di garantire a tutti l’istruzione, garantendone la qualità e stimolandone la competitività formativa ed economica e verificando che tutte le scuole, statali o paritarie, siano buone scuole, non dando per scontato che ‘statale’ automaticamente coincida con ‘buona scuola’, così pure dicasi per le paritarie. Anche il costo medio per studente deve essere controllato e offerto parimenti a tutti. Ogni scuola pubblica, statale o paritaria, deve poter avere la sua identità, espressa nel Piano di Offerta Formativa e il Dirigente con Collegio Docenti e i rappresentati dei genitori se ne devono rendere promotori e garanti. Ogni genitore ha il diritto di poter scegliere la migliore scuola nella pluralità dell’offerta formativa, senza essere costretto a pagare due volte in caso di scelta di scuola paritaria: questa è una discriminazione.  Oggi poi si pone anche un altro problema che preoccupa i genitori e che la gran parte di loro non condivide: l’introduzione dell’ideologia ‘gender’ fin dai primi anni della scuola, insinuando l’idea, detto in breve, che “maschi e femmine si nasce per natura, ma uomini o donne si sceglie di diventarlo per cultura o per opzione”. Si veda in proposito nel sito www.citizengo.org. la petizione (contro questa ideologia) rivolta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, magari aggiungendo anche la propria adesione. Non capiti che mentre l’attenzione dei media è concentrata sull’ “Italicum” o sulle beghe tra i partiti o interne ad essi, passino invece ‘in silenzio’ leggi o circolari che toccano aspetti di grande rilevanza educativa, a danno dei ragazzi in età scolare o dell’infanzia, per ascoltare chi fa più rumore, chi è più disposto a mobilitarsi per coinvolgere l’opinione pubblica. Ho la sensazione che la nostra società stia accettando passivamente e in modo assolutamente accondiscendente l’ideologia di ‘genere’ senza minimamente osare metterla in discussione.

 + Adriano Tessarollo