commentando… Ma c’è un pensiero politico?

vescovo-adriano
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Ma c’è un pensiero politico?

Una domanda: l’Europa politica ed economica tiene conto dell’Europa dei popoli, del loro ‘pensiero’, delle loro tradizioni filosofiche, culturali, religiose e politiche che creavano un ‘pensiero comune’ nell’Europa geografica e che potrebbero fare dell’Europa stessa una ‘casa comune’ dove tutti si possano riconoscere? È in atto invece un continuo processo di disconoscimento delle radici millenarie filosofico-culturali che avevano dato identità all’Europa e l’imposizione dell’Europa dell’Euro (finché tiene), della Finanza e delle Banche (finché non ci strozzano) e dei Mercati (che dettano legge ovunque). Questi tre soggetti determinano la gerarchia del potere in base al quale comanda e detta legge chi dispone di maggiore forza economica! Dietro il paravento dell’Europa si occultano e imperano le oligarchie o gli Stati economicamente più forti, che parlano e legiferano in nome di tutti. Il Parlamento europeo ratifica le proposte delle oligarchie culturali ed economiche egemoni e i diktat degli Stati economicamente forti. E gli altri Stati o le classi deboli incassano gli ordini, pagano la loro quota, rinunciano al loro ‘pensiero’, e se non si adeguano pagano anche la multa: in questo contesto nasce la nuova ‘cultura europea’ cui tutti devono sottostare e che devono riconoscere come ‘innovatrice’.

 

E in Italia? Di Unità c’è solo il titolo del giornale da poco risorto, ma, ripeto, solo il titolo. C’è un progetto di Stato? Quale? Si fa riferimento alla Costituzione, ma quante varianti nell’interpretazione stessa di tanti suoi punti ‘cruciali’, piegate a giustificare le scelte dell’ideologia dominante e approvate con solo qualche voto di differenza tra favorevoli e contrari? Allora vuol dire che non è così tutto pacifico, se tutto dipende da uno o due voti, a seconda della ‘tendenza’ dei componenti di questi organismi. Per non parlare poi della congerie di leggi e leggine fatte, rifatte, aggiunte, aggiustate ogni altro giorno in ogni ambito, primo fra tutti quello fiscale, tanto da non assicurare ai cittadini la certezza del diritto, con processi che si prolungano per anni con ricorsi fino alla decorrenza dei termini (anche la nostra diocesi sta attendendo la conclusione di una causa presso il tribunale di Padova da ben 25 anni! E nessuno può farci nulla; nel frattempo però il curatore fallimentare sta lucrando… Aspetta e spera…). E cosa succede nei nostri partiti politici? Continue migrazioni, fuoriuscite, ritorni, nuove sigle, minoranze interne, scissioni, ricomposizioni, alleanze temporanee, nuove rotture o minacce di rotture…! Dettate poi da che cosa? Spesso da interesse di parte, interessi corporativi, scelte ideologiche… Ma c’è una filosofia politica, un pensiero politico, una strategia economico-sociale? C’è qualche ‘Politico’ o ‘Gruppo Politico’ con la ‘P’ maiuscola? Le Università offrono qualche contributo in questo ambito? Interrogativi tesi a dare a pensare e che esprimono desideri, attese e speranze che vincano la rassegnazione.

+ Adriano Tessarollo