Eppure questa fu la terra di Catone il Censore!…

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Commentando… (del vescovo Adriano)

Eppure questa fu la terra di Catone il Censore!…

Tasse: nessuno le diminuirà se nessuno taglierà sprechi pubblici, stipendi e vitalizi esosi e finché ci saranno continue rivendicazioni di chi ha già molto senza che nessuno si curi di chi non ha niente! Cercando in internet una frase che ben ricordavo ma che volevo controllare, di un certo Catone il Censore, mi sono imbattuto in un blog, dal quale ho ripreso due pensieri che riferisco volentieri.

– “Uomo integerrimo, si scagliò per tutta la vita contro le tendenze ellenistiche che andavano diffondendosi a Roma, giudicandole perverse e corrotte. Appena eletto censore impose una forte tassa sugli oggetti di lusso. Cacciò poi dal Senato parecchi membri che conducevano una vita disonesta e colpì in vario modo magistrati corrotti e cittadini

indegni. Era semplicemente un uomo dotato di un enorme senso morale, orgoglioso della propria tradizione romana e dei costumi dei padri, la cui superiorità difese contro l’immoralità degli stranieri greci, dalla cui contaminazione culturale voleva salvare Roma. Perseguitato dagli avversari politici (in particolare dalla potente famiglia degli Scipioni) fu condotto in tribunale per più di 150 processi. In tutti questi scelse di difendersi da solo e da tutti uscì assolto.  Come ha fatto? Semplice: era innocente. È uno dei tanti giganti che la nostra amata e unica terra ci ha donato e che noi abbiamo dimenticato: un esempio di quel carattere romano, latino e italico che crediamo inimmaginabile nella nostra epoca, ma che appartiene – per quanto nascosto – alla splendida nostra razza dei figli di questa povera penisola ferita”.

Mi domando: non avremmo bisogno anche noi oggi, di qualche uomo così?

– “Nella pianeggiante epoca democratica, nella quale all’interesse privato è dato l’improbabile compito di farsi motore di un presunto interesse collettivo, la Politica resta – come ci insegnava Paolo VI – la più alta forma di carità, quella nella quale meglio si incarna l’etica del dono completo di sé per il raggiungimento del bonum commune. E’ la nobilissima decisione di caricarsi sulle spalle la responsabilità della propria comunità, sopportandone il peso da soli, salvaguardandola dai pericoli, traghettandola in porti sicuri durante le tempeste, facendola crescere sana e con la schiena dritta. In una parola significa investire i propri talenti nella crescita di tutti, anche a scapito della propria. Questa è la Politica”.

C’è ancora qualcuno che abbia questo ideale e la forza per realizzarlo? Solo con uomini così si può fare la vera rivoluzione che non sia solo parole altisonanti e ingannevoli o gesti di distruzione. (+ vescovo Adriano)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 25 del 23 giugno 2013