Il senso della “Giornata del Seminario”

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Il senso della “Giornata del Seminario”

In questa domenica, 7 maggio, 4ª dopo Pasqua, la liturgia ci propone la figura di Gesù ‘buon o vero pastore’. In questa domenica, oltre a contemplare e pregare Gesù “pastore grande delle nostre anime”, siamo invitati tutti a pregare perché Egli continui a suscitare pastori che si prendano cura del suo popolo con il ministero specifico sacerdotale e a operare perché i chiamati scoprano la loro chiamata e vi rispondano con generosità. Ci dobbiamo rassegnare che i sacerdoti continuino a diminuire, fino alla loro ‘estinzione’? È urgente che tutti ci prendiamo a cuore il problema dei futuri sacerdoti? Già il Concilio Vaticano II scriveva: “Il dovere di dare incremento alle vocazioni sacerdotali spetta a tutta la comunità cristiana… anzitutto con una vita perfettamente cristiana; a tale riguardo il massimo contributo viene offerto tanto dalle famiglie… quanto dalle parrocchie… anche tutti coloro che curano l’educazione dei fanciulli e dei giovani, specialmente le Associazioni cattoliche… Tutti i sacerdoti dimostrino il loro zelo apostolico massimamente nel favorire le vocazioni… Ai vescovi però appartiene stimolare il proprio gregge a favorire le vocazioni… Questa fattiva partecipazione di tutto il popolo di Dio all’opera delle vocazioni corrisponde all’azione della Provvidenza”.

Ascoltando queste parole, non sarà il caso che tutti, fedeli e specialmente sacerdoti, compreso il vescovo, ci diamo davvero una regolata per rispondere a questo nostro preciso dovere di favorire e riconoscere coloro che sono chiamati al sacerdozio, opera nella quale il Concilio ravvisa l’azione della Provvidenza? Non faremo anche noi come quelli che, come si dice, chiudono le porte delle stalle dopo che i buoi sono fuggiti? Se non vogliamo vedere gradualmente la gran parte delle nostre chiese chiudere i battenti e i nostri ragazzi sempre più abbandonati, non dovremmo interessarci maggiormente tutti affinché al nostro popolo non manchino, tra non molto, i pastori?

C’è poi l’impegno della loro formazione, processo molto lungo e delicato. Scrive ancora il Concilio: “I Seminari … sono necessari per la formazione sacerdotale. In essi tutta l’educazione degli alunni deve tendere allo scopo di formare veri pastori d’anime, sull’esempio di Nostro Signore Gesù Cristo Maestro, Sacerdote e Pastore … affinché abbiano piena consapevolezza che la speranza della Chiesa e la salvezza delle anime sono affidate in mano loro…”.

Ecco i due grandi compiti che questa giornata ricorda a tutte le famiglie e comunità cristiane, a tutti i presbiteri e al vescovo. Un forte appello anche ai ragazzi e ai giovani perché si mettano in ascolto della chiamata del Signore e della richiesta della loro generosa risposta da parte del popolo di Dio che da loro si attende pastori e guide per il suo cammino di fede. Esso si attende annunciatori del Vangelo per illuminarlo sul progetto d’amore di Dio, educatori dei propri ragazzi e giovani, accompagnatori degli adulti, ministri della carità e della multiforme grazia di Dio, attraverso i sacramenti che accompagnano, alimentano e sostengono tutta la vita del cristiano, discepolo del Signore Gesù.

Ci vuole preghiera, ma non basta la preghiera perché la Provvidenza si serve dell’opera di tutti. Ciascuno deve sentire la responsabilità di non negare il suo contributo perché anche domani non manchino ‘buoni e veri pastori’ alla Chiesa, per la quale il ‘Buon e vero Pastore’ Gesù Cristo ha donato se stesso.

+ Adriano Tessarollo

Nuova Scintilla n.18 – 07 maggio 2017