La disaffezione della gente

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COMMENTANDO… (del vescovo Adriano)

La disaffezione della gente

Perché la gente va sempre meno a votare? Perché cresce la consapevolezza che anche con il voto non si cambia quasi nulla. I burocrati dei ministeri e delle amministrazioni restano e non cambiano stile, i loro grandi stipendi restano, i privilegi restano, i vitalizi non si toccano, le super-pensioni non si toccano, tutte le lobby di vario genere non vanno toccate! Casomai si tolgono quelle agevolazioni che permetterebbero di andare in aiuto a chi più si trova nel bisogno. Chi tocca le miriadi di leggi nelle quali si possono districare solo i cosiddetti ‘esperti’ che più degli altri sanno incantare i giudici, per portarli a giudicare a loro vantaggio, naturalmente sempre in rigorosa osservanza delle Legge?

 

Chi aspetta giustizia, attende anni e anni (anche la diocesi di Chioggia sta aspettando la conclusione di una causa da circa 23 anni, dal tribunale di Padova non di uno sperduto villaggio asiatico o africano!). Vota o non vota, “chi ha il potere” lo esercita molto spesso a tutela di interessi di lobby o partiti o di qualche capo-partito; e se qualche politico o amministratore avesse voglia di fare meglio, spesso si trova una infinità di ostacoli umani, burocratici e legali!

La spesa pubblica continua a crescere. Gli 800 miliardi di spesa pubblica annua, di cui 400 miliardi vanno per stipendi di vario genere, non calano mai. Addirittura, di recente, si è pensato bene di ritoccare lo stipendio del primo presidente della Corte di Cassazione portandolo da Euro 293.658,95 a Euro 302.937! E dire che quello stipendio doveva rappresentare il ‘tetto’ oltre il quale non potevano andare quelli degli altri manager pubblici (alcuni arrivano anche al doppio).

Questo governo sta cercando di convincere che eviterà aumenti di tasse o prelievi, ma non potendo tagliare la spesa pubblica, prima o poi batterà cassa, e da chi? Casomai si inventano balzelli di ogni tipo (anche molti comuni si danno da fare, non per proteggere la salute ma per fare cassa!). Non si sa dove trovare i soldi per ‘promuovere’ occupazione produttiva, caso mai si inventano posti di lavoro, ma non lavoro produttivo. Bella la storia che i partiti ora dovranno licenziare tanti dipendenti perché è stato tolto il finanziamento pubblico, cosa che non è proprio vera perché si sta solo cercando di cambiare il modo con cui i partiti raccoglieranno i soldi per finanziarsi. In queste situazioni può uno entusiasmarsi ad andare a votare nella speranza di vedere un cambiamento? Quale? (+ Adriano vescovo)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 24 del 16 giugno 2013