Nuovi linguaggi per nuove realtà

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Nuovi linguaggi per nuove realtà

Le parole, nel tempo, perdono il loro significato. Rinnovare il linguaggio per dire la nuova realtà.

Seguendo i discorsi e i linguaggi politici e partitici di questi giorni, mi chiedevo: ma oggi cosa significa dire PD (Partito democratico) o PDL (Partito della Libertà) o LEGA, o M5S (Movimento 5 Stelle) o SC (Scelta Civica)? Dietro ad ognuna di queste sigle ci sta una serie di nomi e di orientamenti diversi, spesso così contrastanti che davvero si ha l’impressione che ognuna di queste sigle, a seconda che prevale un nome o l’altro, significhi cose diverse. Questo mette in crisi anche la rappresentanza democratica popolare. Aggiungiamo poi che con il ‘Porcellum’ riesce ad avere la maggioranza (almeno al Senato) semplicemente chi ha più voti degli altri partiti. Facciamo un esempio. Se in una

consultazione elettorale il partito che ha più voti raggiunge il 35% dei votanti, gli viene attribuito il diritto di governare. Ma che maggioranza rappresenta questo partito, tenendo conto che ha votato solo il 60-65%? Rappresenta il 35% del 65%: in nome di quale maggioranza governa questo partito? Rappresenta a malapena se stesso, tanto più che poi è diviso ulteriormente al suo interno (ad esempio: Renzi/Cuperlo nel Pd, Berlusconi/Alfano nel Pdl, Bossi/Maroni nella Lega, e così via solo per dirne alcuni). Lo stesso si deve dire ormai di ciò che si intende oggi con ‘destra’ e ’sinistra’ in politica! Sono ormai parole che dicono molto poco nella realtà e che sono solo ‘etichette’, il cui contenuto è di volta in volta diverso, con sconfinamenti di significato, per cui c’è bisogno di parlare di centro, centro-destra, centro-sinistra, destra moderata, sinistra moderata, estrema destra, estrema sinistra! Sono tutti contenitori che ormai dicono solo parzialmente la realtà e che spesso su tanti elementi si confondono. È tempo di far nascere realtà nuove, ma non solo nel nome, come è capitato ultimamente! Ormai la realtà è così ‘diversificata’ e spesso ‘frantumata’ che non c’è più nessuno che possa dire di rappresentarne la maggioranza. A furia di ‘demolire’anziché ‘arricchire’ il tessuto culturale, politico, economico e religioso, siamo nella situazione di vivere nella continua rissa culturale, sociale, politica, economica e religiosa! Prevale la lotta per la difesa del diritto di possedere molto, spesso troppo, sulla coraggiosa proposta politica ed economica di offrire in proporzione alle proprie risorse il proprio contributo per il bene di tutti. I mezzi di comunicazione, stampa e altro, spesso non sono luoghi di confronto costruttivo ma di combattimento ‘a colpi bassi’ contro persone e istituzioni. Si fatica a trovare l’equilibrio tra ‘l’imperialismo dominatore’ e la ‘babele’ della confusione. Mi piace ricordare la missione profetica consegnata da Dio al profeta Geremia: “Vedi, oggi ti do autorità sopra le nazioni e sopra i regni per sradicare e demolire, per edificare e piantare» (Ger 1,10). Credo che ora abbiamo bisogno di persone che, oltre che sradicare e demolire, sappiano anche edificare e piantare. Aggiungiamo una preghiera e operiamo perché possa nascere qualcosa di coraggiosamente nuovo, che non sia il solito ‘già visto’. Ma potrà nella nostra chiesa e nella nostra città nascere davvero un gruppo di seria, onesta e competente ricerca di ‘buone alternative’ perché non muoia la speranza? (+ Adriano Tessarollo)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 42 del 10 novembre 2013