Trasferimenti di preti e …firme

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Intervento del vescovo

Trasferimenti di preti e …firme

Al vescovo capita di ricevere raccolte di firme presentate da chi si definisce “i parrocchiani di…” o “una delegazione di parrocchiani”, come avvenuto per la parrocchia di Volto di Rosolina e Rosolina Mare; o spedite per posta e recanti la firma “La comunità parrocchiale…”, come avvenuto per la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù in Ca’ Tiepolo di Porto Tolle. Nel primo caso ho avuto un lungo colloquio (oltre un’ora) con tre signore e poi, visto che non hanno ottenuto quello che volevano, le tre signore o la sedicente ‘delegazione’ hanno ritenuto opportuno pubblicare un loro scritto, cosa più che legittima, nel quale si definivano appunto “I Parrocchiani del Volto” o “una delegazione di parrocchiani” (dando peraltro informazioni o reticenti o tendenziose o anche false). I secondi invece, di Ca’ Tiepolo, mandano alcune pagine di firme e una lettera in cui si firmano “La comunità Parrocchiale Sacro Cuore di Gesù” . Naturalmente, non c’è né un

mittente né un referente (cosa molto pretenziosa definirsi ‘La comunità parrocchiale’ e cosa scorretta non indicare chi spedisce e a chi indirizzare una possibile risposta motivata!). Noto che in tutti e due i casi si fanno i conti senza l’oste, cioè il proprio parroco. Questo lascerebbe pensare che il vescovo, nel proporre o accogliere richieste di cambiamenti, non abbia consultato gli interessati stessi. Certo, talvolta li ha anche pregati di rendersi disponibili ad un nuovo servizio parrocchiale. L’organizzare il servizio pastorale dei presbiteri alla diocesi impegna l’attenzione del vescovo e di eventuali collaboratori tutto il tempo dell’anno, e alcune richieste o proposte talvolta giungono a conclusione dopo uno o più anni, sia per richiesta del vescovo che ne vede l’opportunità o del sacerdote stesso che ne sente la necessità. Alcune volte ci possono essere motivazioni urgenti o da parte del vescovo o da parte dei presbiteri interessati. Quindi, cari fedeli firmatari di lettere proposte da qualche persona della parrocchia, vi pregherei di verificare con chiarezza il senso della richiesta che appoggiate con la vostra firma e soprattutto eleggete una rappresentanza qualificata e significativa che si faccia portavoce delle vostre motivazioni e ragioni e verificate se la vostra richiesta è desiderata dal vostro stesso parroco, perché il più delle volte il vescovo tiene conto delle richieste del parroco, mentre in altre propone lui e talvolta insiste, mai comunque, nelle nuove destinazioni, contro il parere del sacerdote stesso. Soprattutto per l’avanzata età o per le condizioni di salute del prete, il vescovo cerca anche di persuadere per una soluzione in cui il sacerdote possa avere dignitosa e adeguata sistemazione e assistenza e la Comunità parrocchiale possa usufruire di un adeguato servizio. Comunque, mai si preclude l’esercizio del ministero del prete adeguato alle sue forze e fruttuoso per le comunità parrocchiali, nelle mutate condizioni fisiche della stessa persona del prete.

Invito ancora una volta le Comunità parrocchiali ad accogliere chi è inviato tenendo conto che ogni comunità è una delle 68 dell’intera Diocesi, alle quali bisogna rispondere con 68 sacerdoti diocesani di cui 21 oltre gli anni 80 o ammalati. In Diocesi ci sono poi anche altri servizi generali e per fortuna possiamo contare sul servizio di religiosi, finché le loro Congregazioni religiose riterranno opportuno conservare questa presenza in Diocesi. Tale decisione però non dipende dal vescovo, ma dai Superiori dei religiosi. Per questo diventa prezioso anche l’aiuto e la collaborazione pastorale delle religiose.

Credo che è ora che ci rendiamo conto del bisogno che la nostra Diocesi ha di nuovi preti ben preparati per questo nostro territorio. Con non poco sforzo teniamo aperto il nostro Seminario diocesano e con fiducia “preghiamo il Signore della messe perché mandi operai per la sua messe”.

Cari giovani di questa Diocesi, pensate anche a queste vostre Chiese e Comunità parrocchiali. Un cordiale saluto a tutti.

Chioggia, 17 luglio 2012                                            + Adriano Tessarollo, vescovo

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 29 del 22 luglio 2012