Il vescovo Adriano invita tutti i catechisti all’assemblea annuale del 26 maggio
Carissimi catechisti, vi invito numerosi a questa Assemblea annuale. Credo sia il quinto incontro diocesano che facciamo dall’inizio del mio ministero episcopale qui a Chioggia. Fin da subito abbiamo affrontato temi riguardanti principalmente il compito dei catechisti nel servizio dell’Iniziazione Cristiana.
È giunto, credo, il tempo anche per la nostra Chiesa locale di prendere un orientamento concreto e comune per quanto riguarda il cammino della Iniziazione Cristiana dei nostri fanciulli e ragazzi. È una proposta da avviare gradualmente, ma che non possiamo più rinviare. Naturalmente non mancano obiezioni e paure ogni volta che si percorre una strada
in qualche modo diversa da quella abituale, ma non dovrebbe mancare in nessuno di voi la certezza che cercare insieme il modo migliore per trasmettere e coltivare la fede nei nostri ragazzi porterà senz’altro i suoi frutti. Ci dovrebbe anche essere il desiderio di un cammino ecclesiale diocesano: una Chiesa locale che insieme cerca di rispondere, oggi, alla sua missione di generare alla fede. Attraverso l’offerta della Parola di Dio, l’esperienza di appartenenza ad una comunità concreta e la celebrazione dei Sacramenti, scopre la presenza del Signore Gesù vivente in ogni discepolo e in ogni comunità di discepoli, a partire dalla propria famiglia, la propria parrocchia, la chiesa diocesana e universale. Nella nuova proposta il percorso iniziatico porta a dare una più accurata attenzione alla Pasqua del Signore, sia quella annuale che quella domenicale. I ragazzi hanno bisogno di essere resi consapevoli che la vita del cristiano si nutre della Parola di Dio ascoltata, in modo particolare, nell’Eucaristia domenicale, nell’accoglienza consapevole del dono dello Spirito ricevuto nel Battesimo e confermato nella Cresima e nella condivisione dello “spezzare il Pane della mensa del Signore” anche attraverso la partecipazione alla Comunione eucaristica, punto di arrivo, “culmine” del percorso dell’Iniziazione Cristiana e sorgente perenne di vita di fede.
“Senza il Giorno del Signore non possiamo vivere”, dicevano i martiri Scillitani a chi voleva dissuaderli di partecipare alla messa domenicale.
Spero che nessuno dica ‘armiamoci e partite’, ma ‘armiamoci e partiamo’.
Ogni nuovo cammino costa anche fatica perché bisogna scomodarci per ‘pensare il meglio’ e non per ‘eseguire il solito’.
Ma questo, forse, ci spinge a rinnovare la nostra stessa fede e scoprire che anche la conservazione e trasmissione dell’antico richiede forme nuove.
Coraggio, dunque!
+ Adriano, vescovo