Verso una Chiesa con pochi preti

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Verso una Chiesa con pochi preti

Mi è giunto in questi giorni tra le mani un fascicolo che raccoglie gli Atti del Congresso Distrettuale del Serra International, Distretto 78 del Veneto– Trentino–Friuli Venezia Giulia, dove sono raccolte sia statistiche attuali e di previsione di carattere sociologico che alcune riflessioni teologico pastorali sul senso della vocazione del prete e sulla accoglienza e formazione di candidati al presbiterato. Naturalmente si prende atto di come oggi le nostre Chiese locali vivano con difficoltà la carenza di sacerdoti. Se guardiamo in avanti, le prospettive dei prossimi anni vedono un costante calo: solo la fede nel “Padrone della messe” può lasciar spazio a una inversione di tendenza che si presenta invece in ragionato calo, in quindici anni, di un terzo nel Veneto (da circa 3.000 a 2.000), di un dimezzamento nel Trentino (da circa 670 a 320) e di oltre un terzo (da circa 710 a 445) in Friuli Venezia Giulia. Ma oltre a quello che ci attendiamo dal

Signore, cosa può essere fatto da parte nostra? Pensiamo che ci sia qualcosa che tutti possiamo fare? “Pregate il padrone della messe” ci dice Gesù. Ogni primo giovedì del mese, ad esempio, nella chiesa di san Francesco dalle 21.00 alle 22.00 è proposta un’ora di preghiere per le vocazione alla vita sacerdotale e consacrata. Sapete quanti erano i partecipanti giovedì scorso? Tre ragazzi che animavano il canto, tre sacerdoti più il sottoscritto, sei suore e una consacrata, una coppia: totale 17 persone! Dov’è il popolo che chiede al Signore sacerdoti e consacrati a servizio della fede e dell’educazione dei propri figli? E quale giovane o adulto si sente spinto a questa scelta per la quale va sempre più calando la stima presso il popolo cristiano? Noi presbiteri e consacrati, siamo innamorati della nostra vocazione? I nostri giovani, vedendoci e frequentandoci, sono invogliati a scegliere una ‘strada’ come la nostra? Vedono in noi un corpo compatto che lavora e opera in sinergia, con stima reciproca e simpatia, uniti dalla grazia del Signore e dalla passione per il vangelo e dall’amore per la gente? Sono delle domande che mi sono venute e che ci interrogano tutti. Papa Benedetto ci ricordava: “Siate seminatori di fiducia e di speranza. E’ infatti profondo il senso di smarrimento che spesso vive la gioventù di oggi… Eppure questa può essere l’ora di Dio. Martedì scorso è iniziato il nuovo anno anche per il nostro Seminario: oltre ai due diaconi, che ad aprile diventeranno preti, ci sono tre giovani che si sono orientati verso questo cammino. Lo prendiamo come un segno di speranza per la nostra Chiesa di Chioggia. (+ Adriano Tessarollo)

 

 

 

da  NUOVA SCINTILLA 38 del 13 ottobre 2013